Centro Democratico sulla nuova area di centro.
di Marina Scordo
Il Centro Democratico, partito forte di dieci deputati e un senatore, guidato da Bruno Tabacci, attuale Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per il coordinamento delle politiche economiche, assume posizione con un comunicato del coordinatore siciliano – l’ex sindaco di Catania Francesco Attaguile – rispetto alle iniziative che si susseguono per ricompattare l’area di centro, in vista delle elezioni comunali fra cui quelle di Palermo e delle regionali del 2022.
Dichiara Attaguile : “Pur apprezzando tutti gli sforzi per unire ed allargare in Sicilia il vasto e frammentato campo del centro politico, occorre che il progetto non si riduca ad una somma aritmetica delle attuali presenze, ma attragga le nuove generazioni su un vasto progetto di cambiamento della società siciliana e meridionale. Per far questo bisogna uscire dal vicolo cieco al quale ci ha condotto l’attuale Regione, con il blocco parlamentare-burocratico-clientelare che ha progressivamente soffocato lo sviluppo negli ultimi 75 anni, proiettandosi con una nuova classe dirigente credibile verso i ruoli euromediterranei che gli attuali scenari geo-politici ed economici ci assegnano. In questo contesto non sono compatibili commistioni con forze politiche caratterizzate da anacronistiche visioni nazional-sovraniste e va ricercata la convergenza fra quelle che guardano ad un futuro di solidarietà e sviluppo condiviso europei e internazionali.
Una radicale revisione dell’obsoleto sistema regionale italiano, a partire dalla fallimentare autonomia speciale siciliana, risulta improcrastinabile anche e soprattutto dopo le drammatiche fallanze delle Regioni nella gestione della pandemia, per sostituire un’efficiente nuova governance territoriale multilivello: comuni, area vasta a potere legislativo (modello trentino-altoatesino), strategia macroregionale transnazionale, sono le urgenti riforme che -insieme all’adeguamento infrastrutturale- devono avviare il cambiamento come fattori di una nuova politica italiana ed europea.
Questo è l’orizzonte per rendere nuovamente trainante l’iniziativa del Centro, non certo quella di mantenersi a rimorchio ed a sostegno di un utilitaristico status quo, con il miope scopo di lucrare i vantaggi del potere clientelare per una mera sopravvivenza elettorale”.