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Ambelia: nascita di un modello

Ad Ambelia, per la Fiera Mediterranea del Cavallo, dal 10 al 12 maggio, sarà possibile visitare l’esposizione archeologica sugli equidi.

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Erbacce, umidità, fango e crepe sui muri. E poi colore, pulizia, pavimenti tirati a lucido e prospetti come nuovi. Adesso che è tutto pronto per l’inaugurazione della Fiera mediterranea del Cavallo, restano le foto a raccontare la rinascita di Ambelia, l’antica Tenuta del Catanese che ricade nel territorio comunale di Militello, centro Unesco per il barocco. Casa San Fratello, la Casina del Principe, le Scuderie romane, i percorsi e i campi di gara: lì dove, in passato, le alluvioni e anche un incendio, avevano scavato solchi profondi, ammalorando strutture e giardini, tutto ha riacquistato la dignità e la bellezza di un tempo, quando questi luoghi appartenevano a ricchi feudatari: dapprima i Barresi e, dagli inizi del ‘600, i Branciforte. Tutto rimesso in sesto grazie all’azione, innanzitutto, del Genio civile di Catania, diretto dall’ing. Natale Zuccarello, destinatario di consensi unanimi per la preziosa e capillare opera svolta all’insegna della massima tempestività e nel rispetto assoluto dei tempi, circostanza rara a vedersi sul fronte dei lavori pubblici.

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«Ambelia resterà un modello, un punto di riferimento, una strategia operativa collaudata e vincente e, in quanto tale, da riproporre ogni volta che sarà necessario». Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci prova già a tirare il bilancio di una scommessa vinta. Sono stati mesi di incessante lavoro e di una frenetica attività di recupero di cui ha curato in prima persona la regia. «E la formula vincente – spiega – è stata il grande lavoro di squadra, una sinergia indispensabile per bruciare le tappe e arrivare pronti all’appuntamento del 10 maggio che consentirà all’Isola di presentarsi, ancora una volta, su un palcoscenico prestigioso».

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Ben sei assessorati – Turismo, Beni Culturali, Agricoltura, Ambiente, Attività produttive, Infrastrutture – e una decina di dipartimenti hanno messo in campo risorse e competenze per centrare l’obiettivo. Particolarmente significativo, per l’attività di coordinamento dei vari interventi strutturali, il ruolo del Genio Civile etneo e della Struttura regionale contro il dissesto idrogeologico.
E così ha riacquistato l’antico splendore la Casina del Principe, con il suo baglio padronale. Adesso l’arco antico che ne consente l’accesso, sormontato da una testa di cavallo, sembra di nuovo pronto al passaggio di nobildonne e alta borghesia: accoglierà migliaia di visitatori attratti, in particolare, dalla mostra di reperti archeologici sugli equidi che sarà ospitata al piano terra della grande struttura che la Soprintendenza ha interamente restaurato, dai tetti ai prospetti fino all’intera pavimentazione del chiostro.

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Restyling profondo anche per Casa San Fratello, antica dimora del custode della Tenuta, dove le maestranze del Genio Civile sono intervenute sul tetto, in parte crollato, e sulla facciata e i pavimenti, recuperati lì dove è stato possibile e completati con mattonelle d’argilla.
Un grande lavoro di restauro è stato fatto anche nelle Scuderie romane dove la Protezione civile ha sostituito gran parte del tetto, distrutto dalle piogge. Il Corpo forestale, invece, ha provveduto a recuperare i box dei cavalli. All’interno – dove sono stati realizzati anche i locali destinati ai servizi igienici – sono state allestite la sala conferenze e la sala espositiva.
Fondamentale, infine, la messa in sicurezza dell’intera area che si estende per 45 ettari. Le opere di regimentazione idraulica consentiranno d’ora in poi di canalizzare e far defluire le acque piovane, grazie alla realizzazione di un “Fosso Ingegno”, al di fuori della Tenuta, scaricandole nel torrente Ippolito-Loddiero.
Tutti i materiali usati per la ricostruzione di Ambelia, dal tipo di pietrame ai legni, sono stati rigorosamente scelti per rispettare l’armonia dell’ambiente: recinzioni, percorsi interni, aree destinate alla ristorazione e al cosiddetto “cibo da strada”, fino alla tribuna da ottocento posti realizzata a ridosso dei campi di gara regolamentari.
«Possiamo dire – riflette il presidente Musumeci – che adesso è il fiore all’occhiello che volevamo, un bene storico riportato alla completa efficienza e fruibilità, un sito che d’ora in poi potremo sfruttare per ulteriori importanti eventi. Lo stesso faremo altrove per siti del demanio da recuperare e destinare ad attività utili ai territori”.
Si comincia domani (venerdì) alle 10 con la cerimonia dell’alzabandiera e il picchetto d’onore, si chiude domenica 12 maggio con un’ultima esibizione prevista alle 19. Ma la nuova vita di Ambelia è appena all’inizio.

 

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