Nemmeno con un fiore: le donne vittime di soprusi
di Pinella Lanza
La violenza sulle donne è un fenomeno che ogni giorno registra casi in crescita sul territorio nazionale e regionale. Nonostante il 25 novembre si celebri la Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne e si promuovano varie campagne di sensibilizzazione sulla violenza di genere, le donne continuano ad essere colpite da forme di violenza fisica, sessuale, economica o psicologica sopratutto in ambito familiare. E’ di pochi giorni fa la notizia dell’ennesima aggressione avvenuta a Catania ai danni di una donna brutalmente picchiata dal compagno tra le mura domestiche. In seguito alla segnalazione da parte dell’Ospedale Garibaldi Centro dove la vittima si è recata col setto nasale rotto, l’uomo è stato allontanato dall’abitazione familiare col divieto di avvicinamento alla compagna. In Sicilia inoltre più della metà delle violenze familiari riguarda donne over 65; un dato allarmante lanciato da Spi Cgil Sicilia che evidenzia come le vittime siciliane più anziane non solo evitano di denunciare ma non ne parlano con nessuno, per pudore o per timore di vivere un presente privo di sostegno e un futuro di impossibile libertà. Ne viene fuori un quadro con dati regionali preoccupanti poiché il senso di possesso maschile sulla donna, in Sicilia sembra essere più preponderante rispetto ad altre regioni d’Italia. Un valido aiuto alle donne che subiscono violenza può provenire dagli sportelli di accoglienza dei Pronto Soccorso che si trovano sparsi su tutto il territorio regionale come l’Azienda Ospedaliera Cannizzaro di Catania che tramite una procedura specifica mette a disposizione delle donne vittime di violenza , un percorso con la presenza di operatori sanitari di formazione adeguata: psicologi, assistenti sociali e un team medico-infermieristico. Altro ausilio concreto può essere ricercato nei centri di ascolto dei Consultori familiari e dai centri anti violenza sparsi su tutto il territorio regionale: per citarne alcuni si possono segnalare l’Associazione Sandra Crescimano che opera presso l’Ospedale Chiello di Enna e il CCentro Anti violenza Thamaia di Catania che si occupa di garantire una migliore condizione di vita per le donne maltrattate e i loro figli, garantendo protezione , sicurezza , riservatezza e anonimato. Un supporto per le donne vittime di molestie o maltrattamenti è anche il 1522 un numero anti violenza e anti stalking di pubblica utilità attivo 24/7 per tutti i giorni dell’anno ed è accessibile dall’intero territorio nazionale gratuitamente, sia da rete fissa che mobile. La prevenzione da mettere in campo per le donne che subiscono atti violenti è fondamentale per aiutarle a trovare una nuova consapevolezza del proprio io, a reinventarsi e rendersi autonome anche economicamente e ad essere psicologicamente più forti. Altrettanto importante è agire in maniera preventiva sugli uomini autori degli atti di violenza infatti le misure restrittive non bastano ma bisogna adottare contestualmente dei percorsi volti al recupero di questi soggetti; lavorando sulla loro salute psicologica affinché i meccanismi che li inducono a perpetuare un comportamento inadeguato vengano elaborati e superati fino a metabolizzare il concetto fondamentale di rispetto delle loro donne e che non si sfiorano nemmeno con un fiore.