Etna, produzione vinicola destinata a diventare presto un valore aggiunto Autorevole riflessione di Lorenzo Tersi, manager di caratura internazionale

di Gaetano Rizzo

“L’Etna è antologia”. Perentorio e accattivante il giudizio di Lorenzo Tersi, manager tra più importanti al mondo sul fronte vinicolo, fa del nostro vulcano in relazione alle potenzialità che possiede rispetto alla produzione di vini. Fondatore e amministratore delegato (Ceo) di “LT Wine & Food Advisory”, Lorenzo Tersi segue con attenzione da anni non solo territori già presenti sui mercati internazionali, ma anche zone – come l’Etna – per le quali la produzione vinicola rappresenterà presto un’economia a valore aggiunto. “Ciò che è stato fatto – afferma Tersi – può essere contagioso, anche perché c’è un mondo che sta osservando ciò che accade su questo territorio”. L’esperto wine-manager, quindi, richiama l’investimento compiuto da Renzo Rosso, celebre anche per il marchio di abbigliamento Diesel, nell’azienda Benanti. “Altri soggetti primari – aggiunge Lorenzo Tersi – hanno manifestato stimoli per l’avvio di un’azione di scouting e, pertanto, famiglie che sin qui hanno compiuto sacrifici oggi possono essere coinvolte e raccogliere frutti non indifferenti”. Il principio che ispira tale riflessione è quello delle cosiddette “geografie variabili” ovvero – come spiega Tersi – “che se sei presente già in Piemonte o Abruzzo, non fa male avere anche un “Carricante” oppure un “Nerello mascalese”, produzioni che consentono di ampliare il catalogo in un’area che garantisce un raccolto antologico”. Dunque, il riferimento chiaro ed inequivocabile al Vulcano più alto d’Europa. “L’Etna – conclude Lorenzo Tersi – può, di certo, incentivare coloro che intendono promuovere progetti di carattere vinicolo a supporto del territorio”. Parola di manager, anzi del manager per eccellenza quando si parla di vini in Italia.

G