Progetto Smart City interventi anche in Sicilia – Articolo di Nando Torrisi
Il futuro sostenibile parla chiaro: non si può prescindere dalle “Smart Cities” (Città Intelligenti).
Tali dovrebbero diventare, appunto, le nostre città nei prossimi anni, grazie a molteplici investimenti previsti da provvedimenti di matrice comunitaria e gestiti in ambito nazionale dal MIUR (Ministero Istruzione Università Ricerca), dal Ministero dei Trasporti e dall’ANCI, il tutto dovrebbe tradursi in un approccio moderno alla gestione urbana che mira ad essere socialmente inclusiva, nell’intento di migliorare la qualità di vita dei cittadini, con un risvolto economico non indifferente legato all’applicazione di queste tecnologie di sviluppo: in termini di PIL (Prodotto Interno Lordo) un’Italia più “Smart” vale fino a 10 punti in più.
Diverse città hanno già percorso tali sentieri virtuosi: Bologna, Reggio Emilia, Modena, Bari, Venezia, Pisa, Pavia e Torino; Con Decreto Direttoriale del 5 luglio 2012 il MIUR ha assegnato la somma di 655,5 milioni di euro (di cui 170 milioni di contributo nella spesa e 485,5 per il credito agevolato) per interventi destinati allo sviluppo di Città Intelligenti su tutto il territorio nazionale; i settori di applicazione individuati sono i più svariati: si va dalla sicurezza del territorio alla gestione dei rifiuti per passare alla gestione delle risorse idriche, alle tecnologie del mare, non trascurando l’invecchiamento della popolazione e i trasporti e la mobilitazione.
Il 9 Ottobre scorso il MIUR ha reso noto di aver selezionato gli 8 progetti vincitori che interverranno in Puglia, Sicilia, Calabria e Campania, regioni dell’ “Obiettivo Convergenza”, tra i quali vanno evidenziati quei progetti che sviluppano il Tema Ambiente e il Tema Energia, rispettivamente Progetti: Aquasystem, Bed&Save, Siglod, Res Novae, Sinergreen e Sem-Smart Energy Master..
Il primo progetto affronta sia la gestione del ciclo di vita dei beni (distribuzione, valorizzazione energetica, interramento in discarica in sicurezza), sia la gestione del ciclo integrato dell’acqua.
Il secondo progetto, invece, si propone di dare risposte concrete ai sistemi di produzione e gestione dell’energia per favorirne un efficiente utilizzo, nella consapevolezza del rapporto energetico-ambientale, mirando anche al miglioramento dell’efficienza energetica negli edifici.
Non indifferente è la quota prevista nel Piano nazionale per le Città, da parte del Ministero dei Trasporti: circa 2 miliardi di euro che verranno investiti nella riqualificazione urbana delle città per non parlare dei 2,6 miliardi di euro a disposizione dell’ANCI per portare a compimento i programmi europei Fesr.
Ed altri fondi, ancora, sono disponibili nella direzione sopra individuata, come il fondo Kyoto (400 milioni) o il fondo Fia per il social housing (1,2 miliardi).
Gli strumenti, come si può notare, non mancano; si tratta adesso di metterli a frutto con una sana visione ed una (si spera) ritrovata sapienza dei nostri amministratori, al fine di perseguire e tutelare il “Bene Comune”.
Nando Torrisi