Energia elettrica e gas alle stelle, Gipsos Raddusa lancia un forte allarme L’azienda leader nel settore del gesso ha deciso di sospendere l’attività
La Gipsos
Raddusa srl, azienda leader nella estrazione e lavorazione industriale di
prodotti a base gesso, a causa dell’elevato costo del gas e dell’energia
elettrica, ha deciso di sospendere, per la prima volta nella sua
ultracinquantennale storia, la produzione sulla linea gesso. L’annuncio è stato
dato dall’amministratore unico, dott. Nicola Grasso, il quale ha osservato che:
“E’ da mesi che, purtroppo, il prezzo del gas è in continuo aumento, ma dallo
scoppio della crisi in Ucraina la situazione è peggiorata in maniera notevole e
repentina; consideriamo che rispetto ad un anno fa il prezzo è più che decuplicato.
Essendo la nostra un’azienda gasivora, l’impatto sul costo di produzione
diventa insostenibile e, nostro malgrado, abbiamo dovuto adottare questa
decisione per evitare di produrre in perdita. Un’autentica beffa, posto che,
anche da recente, la proprietà ha inteso sostenere sacrifici non indifferenti
attraverso investimenti mirati, innanzitutto, alla sostenibilità, secondo il
cosiddetto principio “green”, considerato che il gesso è un prodotto naturale e
riciclabile all’infinito. Non sfugge, poi, come la nostra azienda, al pari
delle altre, soffre da tempo in misura elevata degli aumenti legati ai costi dei
trasporti”. La Gipsos Raddusa srl è costituita alla fine degli anni ’60 e
rappresenta da allora una delle industrie più importanti del Centro-sud Italia.
Il proprio stabilimento si trova localizzato ai margini di uno dei bacini
minerari di gesso più importanti dell’intera Sicilia. Nel corso degli anni ha
costantemente valorizzato la propria attività di ricerca, con un continuo
sviluppo di nuovi prodotti ed il controllo e l’aggiornamento costante delle
proprie formulazioni ed oggi è una realtà consolidata nel settore dei prodotti
premiscelati per l’edilizia. Tra maestranze dirette e indotto, la Gipsos
coinvolge circa cinquanta persone, altrettante famiglie che, con il venir meno
della produzione, rischiano di perdere il loro sostentamento finanziario, con
grave pregiudizio anche per la proprietà che ha creduto nel settore del
prodotto “green” e che oggi si ritrova a dovere fare i conti con una situazione
contingente di assoluta precarietà. “Anche per questa ragione – ha concluso
l’amministratore unico dell’azienda – facciamo appello alle istituzioni di ogni
livello, affinché comprendano la gravità della situazione attuale ed i risvolti
negativi che può determinare. Urge, dunque, un intervento concreto e tale da
lenire i disagi sin qui sopportati dalla proprietà, ma ormai giunti ad un
livello insostenibile che, purtroppo, disegna scenari imprevedibili”.