Arte, prorogata di un anno la mostra “FIGURES. Calusca in Camemi’s Contemporary Art Collection”, in corso a Vizzini sino al 31 ottobre 2023
di Diletta Rizzo
Lo straordinario interesse riscosso dal progetto espositivo di Calusca, noto artista siciliano, allestito al Castello Camemi Resort di Vizzini Scalo e che si sarebbe dovuto concludere alla fine del mese, ha suggerito agli organizzatori di prolungarne l’apertura per un anno ancora, quindi sino al 31 ottobre 2023. Si tratta di un progetto d’arte contemporanea promosso e organizzato in collaborazione con Newl’ink, coordinato dalla Lsc edition, ideato e progettato appositamente dall’artista, intitolato “Figures. Calusca in Camemi’s Contemporary Art Collection”. La mostra è curata da Rocco Giudice e presenta 81 opere: una selezione di dipinti e disegni datati dal 1998 ad oggi circa, comprese alcune opere inedite realizzate negli ultimi anni. Calusca, al secolo Luca Scandura, espone qui, in serrato dialogo con il contesto storico/monumentale e con un approccio site specific, una selezione di opere incentrate sulla figura umana e in particolare sul ritratto, prodotte nell’arco di vent’anni e individuate tra l’ampia e variegata produzione dell’artista, noto per il suo eclettismo espressivo: pittura, installazione, architetture, evoluzioni naturali, quest’ultime, del senso dello spazio su cui sono costruiti i suoi quadri, i suoi coinvolgenti interni o meglio “Vani”, tanto ricercati dai collezionisti: «pensiamo alle sue pitture installative» come scrive il curatore, oggi «in continuità con le architetture d’interni, che costituiscono parte non secondaria o tributaria del lavoro di Calusca, scenografie in cui il rapporto con lo spazio eccede o estende i limiti e la misura del quadro per appropriarsi dello spazio reale, più che confluirvi o fondersi a esso».
Visitando la mostra è facile immergersi nell’humus culturale del nostro artista, attraverso la materia pittorica, sapientemente lavorata, giustapposta con i suoi dialoghi cromatici a volte tonali, delicati e volte urlanti, euforici, fortemente empatici e diretti, si ha chiaro – o perlomeno enigmaticamente palesato – il messaggio, il concetto che in ciascuna opera è volutamente occultato da Calusca tra le trame formali che l’hanno determinata, o meglio concepita.
«Teoremi per figure, potremmo dire, con una formula che riepiloga molto del lavoro di Calusca», continua Rocco Giudice, nel bel testo a corredo della mostra e pubblicato in catalogo, «Si comprende come per lui il ritratto abbia costituito il banco di prova del suo modo di essere artista: il ritratto non è un genere pittorico, per Calusca, ma l’essenza, si vorrebbe dire, la natura stessa dell’arte.
La figurazione è la condizione naturale della pittura: che non esclude né contraddice esiti informali: ma, appunto, esiti, sortite che passano, per ritornarvi, a quella origine cui commisurare in altezza o profondità ogni confronto. Non si può dubitarne conoscendo i suoi interni/interiors, che costituiscono un capitolo fondamentale della sua opera, di spazio intriso di tempo; i suoi dipinti aniconici, con il tempo ritmato da spazi di battuta o di battito, intingendo le dita nel colore, in cui nota, suono, strumento, indistinguibili, ripetono lo stesso motivo segnico, la stessa impronta sonora, l’identica pressione verso una modularità gestuale come metronomo ottico delle sue immagini astratte.
Siamo ammessi non a prendere visione di una mappa del percorso artistico di Calusca, ma a condividere uno spazio, quello delle stanze e delle sale in cui le 81 opere sono distribuite senza soluzione di continuità con quelle già in possesso della collezione del Castello, che celebra così il suo artista e si fa laboratorio della memoria in tempo reale».
Inoltre, segnaliamo un’altra chicca ideata dall’artista e che impreziosisce la fruizione della mostra, ossia la realizzazione di un “Menu Calusca”, che su prenotazione, garantisce al visitatore la degustazione dei 6 piatti, di alta cucina gourmet, che la chef Anna Sinagra ha voluto dedicare ad altrettante opere di Calusca, oggi ancora esposte al Castello Camemi.
Infine, ricordiamo che la monografia a corredo, edita da Newl’ink, sarà presentata in situ nel mese di maggio del prossimo anno.