“Fiati e vocalità del XVIII secolo”: grande successo di pubblico e critica.
La Pro Loco riporta in voga ad Acireale l’arte barocca e promette nuovi appuntamenti.
Grande partecipazione di pubblico e massimo gradimento al concerto “Fiati e vocalità del XVIII secolo”, organizzato da Pro Loco Acireale, patrocinato dalla Presidenza dell’Assemblea Regionale Siciliana, dall’Assessorato del turismo, dello sport e dello spettacolo della Regione Siciliana, e da UNPLI Sicilia, tenutosi il 29 gennaio presso Basilica Collegiata di San Sebastiano ad Acireale.
È stato un grande successo di pubblico e di critica, il concerto di musica barocca “Fiati e vocalità del XVIII secolo”, organizzato dalla Pro Loco Acireale APS, in prima serata, il 29 gennaio nella Basilica Collegiata di San Sebastiano ad Acireale, patrocinato dalla Presidenza dell’Assemblea Regionale Siciliana, dall’Assessorato del turismo, dello sport e dello spettacolo della Regione Siciliana, e da UNPLI Sicilia.
All’evento – la cui curatela artistica è stata affidata al prof. Luigi Rigano, presidente dell’associazione culturale Antiqui et novi thesauri, e che ha anche presentato la serata – si è esibito l’Ensemble Sìbarò, diretto dal maestro Angelo Litrico. Il progetto musicale, ideato dal Maestro Litrico nel 2007, ha proposto ad Acireale, per la prima volta, su strumenti originali o copie fedeli dell’epoca un repertorio del tardo barocco: Antonio Caldara, Giovanni Bononcini, Jan Dismas Zelenca, Georg Philipp Telemann, Francesco Bortolomeo Conti, Henry Purcell; su questi autori barocchi, per l’Ensemble Sìbarò, si sono esibiti Alice Antichi, soprano; Salvatore Disca, controtenore; Angelo Litrico, chalumeau; Anna Spoto, traversiere; Mario Licciardello, fagotto; Rosaria Politi, clavicembalo.
Uno spettacolo unico e di grande fascino quello che ha deliziato gli ascoltatori intervenuti numerosi, nonostante le difficoltà imposte dal pericolo pandemico, tra cui tanti appassionati ed esperti di musica da tutta la provincia, interessati all’ascolto di sonorità ritrovate; il concerto, oltre al puro godimento estetico, infatti, ha offerto i frutti di una ricerca filologica, rifuggendo il riadattamento in chiave moderna degli spartiti come dimostra anche l’utilizzo degli strumenti dell’epoca, e facendo sfoggio di maestria artigianale, in quanto il maestro Litrico oltre ad avere un curriculum come direttore, concertista ed insegnante di musica di tutto rispetto, è anche un fine liutaio che lavora nel suo studio a Catania, in collaborazione con il maestro d’arte francese Olivier Cottet, alla riproduzione di fiati storici, come dimostra il suo chalumeau, fiato che in tempi recenti ha riconquistato l’attenzione degli interpreti dopo secoli di oblio.
Tutto ciò – se non fosse bastata la dettagliata spiegazione introduttiva del prof. Rigano su musicisti, finalità artistiche del progetto e originalità del repertorio proposto – è stato palesato quando all’esecuzione dei brani è seguito anche un piccolo momento didattico nel quale il Maestro Litrico ha mostrato e spiegato la particolarità e la storia degli strumenti utilizzati – chalumeau, traversiere, fagotto, clavicembalo – e la loro differenza sostanziale con quelli utilizzati nella contemporaneità.
La maestria dell’esibizione ha portato il pubblico più volte durante la serata ad applaudire fragorosamente; ad aumentare poi maggiormente l’incanto musicale scaturito dagli strumenti, davvero eccelso, sono stati i virtuosismi canori del controtenore Maestro Salvatore Disca e del soprano Alice Antichi.
La scenografia poi, ha giocato un ruolo di primissimo piano nel creare il giusto stato d’animo nel pubblico: la scena musicale, inserita in una location già superbamente adorna dell’arte barocca, è stata impreziosita e incorniciata dalle composizioni floreali, anch’esse dal sapore baroccheggianti, ideate e realizzate dal direttore scenico, Arcangela Trimarchi; l’andamento dei rami di eucalipto e delle felci, i colori del lisianthus, della ginestra e del ruscus – dai quali facevano capolino candelabri argentati e candele – poi ben si coordinavano con le sontuose sonorità che riecheggiavano nella Basilica.
Lo spettacolo è stato trasmesso in diretta televisiva sul canale CH 115 dgt, grazie a Etna Channel TV, perché come ha spiegato il presidente della Pro Loco Acireale, Guglielmo Paradiso, voleva essere un evento di comunità di cui tutti, nonostante le disposizioni di sicurezza attuate e in linea con le norme atte a fermare i contagi da covid-19 – dovevano poter godere, senza principi divisivi e con particolare afflato verso chi si trovava impossibilitato a prendere parte all’evento per motivi di salute o familiari. Un evento di comunità – come ha sottolineato il presidente nel suo intervento – in linea con la tradizione acese, in quanto il periodo barocco è parte integrante e ancora vanto della storia cittadina.
Il presidente nel suo discorso ha ringraziato le istituzioni patrocinatori dell’evento, e portato ai presenti i saluti dell’onorevole Galvagno per l’Assemblea della Regione Siciliana, del decano della Basilica Collegiata di San Sebastiano, padre Alessandro Di Stefano, del presidente nazionale UNPLI, dott. Antonio La Spina, e del presidente provinciale UNPLI-Catania, Giuseppe Sanfilippo; ulteriori ringraziamenti sono stati rivolti al dott. Fabio Grippaldi per la sua sempre preziosa collaborazione fornita alla pro loco nel tempo e soprattutto nella realizzazione del concerto all’interno della basilica.
Oltre ai saluti istituzionali, il presidente Paradiso ha voluto ricordare i progetti in campo dell’ente: l’hub turistico e infopoint che si sta realizzando in via Vittorio Emanuele II n.133 ad Acireale, lo Spazio rurale comunitario a San Cosmo, in collaborazione con la parrocchia guidata da don Salvatore Cassaniti, per il quale è attiva la campagna “Dona un albero”, e la nuova campagna tesseramenti UNPLI 2022. Su quest’ultimo punto il presidente Paradiso ha invitato i presenti a unirsi alla pro loco e di avere parte attiva: “la pro loco è un destinatore, e chiunque voglia battersi per realizzare progetti o coltivare passioni che portino vantaggi alla Città di Acireale non solo sarà sempre il benvenuto, ma in pro loco troverà spazio, visibilità, opportunità, risorse e persone pronte a offrire competenze e sostegno.
Tra gli applausi finali, è stato anche il momento delle promesse, augurando ad Acireale di ritrovare e di saper nuovamente valorizzare la sua identità di città d’arte, turismo e cultura, obiettivi per cui si batte la pro loco acese convinta che”le radici profonde non gelano”, la Pro Loco Acireale ha promesso che il concerto del 29 gennaio non rimarrà un evento isolato, ma che l’ente – in sinergia con il prof. Rigano, il Maestro Litrico, la dott.ssa Trimarchi e altri esperti dell’industria culturale e creativa – è al lavoro per regalare alla Città una grande stagione musicale e artistica degna della fama che Acireale si era meritata un tempo, e che adesso è tempo di riaffermare.