Gianluca Cannavò: considerazioni sul decreto liquidità
Considerazioni sull’impatto effettivo delle misure di cui all’art. 13 del D.L. 23/2020 (Decreto Liquidità) – Esposto e richiesta di aiuto urgente di Gialuca Cannavò
Illustrissimi Presidenti, Ministri e Onorevoli,
mi permetto di portare alla Vostra attenzione quanto succede all’azienda che mi onoro di presiedere da
quasi vent’anni, la società cooperativa Gruppo Euroservizi nata ad Acireale (CT), perché ritengo sia
emblematico di quello che sta accadendo a tante realtà imprenditoriali medio piccole come la nostra, in
particolare nel Sud Italia.
A causa dell’emergenza sanitaria la nostra azienda, che ha il suo principale know-how nell’edilizia privata e
pubblica, è stata costretta improvvisamente a chiudere i cantieri e ha ricevuto da parte dei committenti
privati, che a loro volta hanno subito il blocco delle attività, la sospensione temporanea delle commesse.
Di fatto, si è trovata dall’oggi al domani con il blocco totale dei flussi finanziari, tra ritardi dei pagamenti
della Pubblica Amministrazione e mancati incassi dai privati.
Abbiamo provato prontamente a reagire all’inedita situazione progettando un piano di ripartenza che
sfruttasse al meglio le potenzialità che, sulla carta, offrivano le numerose disposizioni emergenziali varate
dal governo per venire in soccorso dell’imprenditoria.
E’ stata immediatamente attivata la cassa integrazione ordinaria per tutto il personale amministrativo e per
gli operai; ancora oggi, però, parecchi dipendenti non hanno percepito nulla. Mi rendo conto che l’elevato
numero delle pratiche possa aver determinato ingolfamenti e ritardi, che ritengo tuttavia difficilmente
giustificabili in un paese che ambisca a definirsi veramente moderno.
Per reperire il fabbisogno finanziario necessario alla ripartenza, e vengo al nodo della questione, abbiamo
provato ad accedere ai nuovi strumenti messi a punto con il Decreto Liquidità e in particolare al
finanziamento con garanzia statale gratuita sino al 90% dell’importo erogato ai sensi dell’art. 13 (cd.
Garanzia Italia).
Ci siamo rivolti, dunque, a due istituti di credito, fortemente radicati sul territorio di Acireale e con le quali
lavoriamo da molti anni.
Con grande stupore, nonostante non avessimo alcuna posizione in sofferenza o incaglio con nessuna delle
due banche, in entrambi i casi ci è stato risposto che un’eventuale richiesta di prestito ai sensi dell’art. 13
del citato decreto non sarebbe stata neppure presa in considerazione!
I responsabili delle agenzie ci hanno fatto chiaramente intendere che nonostante e, anzi, a prescindere
dalla garanzia statale, l’operazione per le banche sarebbe antieconomica.
Le banche, sostengono, sono tenute a rispettare l’accordo di Basilea III per cui sono obbligate, per ogni
operazione di finanziamento, a eseguire accantonamenti a copertura di eventuali future perdite,
commisurati alla qualità del rischio.
Ora, la crisi del settore edilizio che si trascina ormai da molti anni ha messo in difficoltà tante realtà medio-
piccole come la nostra per cui, anche se non abbiamo esposizioni in sofferenza, e lo ribadisco con orgoglio,
il rating che ci è concesso sulla base dei bilanci depositati non è eccelso.
Quindi, un’eventuale richiesta di finanziamento ai sensi dell’art. 13 D.L. n. 23/2020 comporterebbe per le
banche la necessità di effettuare accantonamenti in misura tale da rendere dal loro punto di vista
l’operazione non appetibile, tanto da dichiararsi preventivamente non interessate: diversamente da quanto
accaduto pochi anni addietro quando le stesse banche non si sono fatte problema di erogare mutui con
tassi d’interesse anche superiori al 9,50%, che ancora oggi onoriamo.
Si ripropone il solito schema.
Chi ha soldi, chi è già strutturato finanziariamente e magari non avrebbe la stretta necessità di un prestito,
può senza problemi accedere ai finanziamenti agevolati per rafforzarsi ulteriormente e strangolare la
concorrenza.
Chi ha reale bisogno, invece, resta alla finestra, col timore sempre più fondato di dover licenziare i
dipendenti e chiudere bottega.
La Gruppo Euroservizi soc. coop. è attiva dal 2001, dispone di una forza lavoro attuale di 15 unità e
mediamente negli anni di 30 unità, per non considerare i rapporti lavorativi esterni con professionisti e
fornitori, è in regola con i versamenti fiscali e contributivi, è in regola con il DURC, non è segnalata alla
centrale rischi, non ha particolari criticità a livello finanziario: ma tutto questo non basta per accedere ai
finanziamenti agevolati di cui all’art. 13 del Decreto Liquidità.
Mi sono permesso di portare alla Vostra conoscenza la nostra situazione perché, perdurando questo stato
di cose, con tutta probabilità la mancanza di liquidità ci impedirà di ripartire, e così tra le vittime del COVID-
19, oltre tantissime vite umane, potranno annoverarsi altrettanto numerose vite lavorative e professionali,
segnate da anni di sacrifici personali e familiari.
Perché questo grido di dolore, ne sono certo, è comune a tanti altri imprenditori che, come noi, hanno
incontrato le stesse insormontabili difficoltà per accedere ad un credito che sia giusto e sostenibile.
Mi appello a tutti Voi auspicando un immediato intervento che permetta a tante aziende come la nostra di
ottenere i finanziamenti previsti all’art. 13 del Decreto Liquidità e guardare al futuro, emersi dal tunnel
della pandemia, con rinnovato entusiasmo imprenditoriale.
Ringrazio per l’attenzione e attendo fiducioso celere riscontro.
ABBIAMO BISOGNO DEL VOSTRO AIUTO ADESSO, PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI!!!