Attenzione alle “Zone Franche Urbane”
Si ritiene opportuno, oggi più che mai, tentare di comunicare elementi positivi e costruttivi, relativi alla nostra “tanto bistrattata” economia.
In questi frangenti dove è messa seriamente a rischio la credibilità dei nostri governanti, sia nazionali che locali (vedasi vicenda “elezione Presidente della Repubblica”), quello che si propone è di rimboccarsi le maniche e mettersi al lavoro, sfruttando, ove presenti, quegli esigui strumenti di agevolazione che ci consentono di rivitalizzare l’economia locale.
Tra questi non possiamo non citare le “Zfu” (Zone franche urbane): dispositivo legislativo già previsto dalle leggi finanziarie 2007/2008 e ripreso dal recente D.L. 179/2012 che definisce e regolamenta quelle aree del Meridione nelle quali è presente un disagio socio-economico e un degrado urbano particolarmente rilevante e che per tale motivo, riserva alle imprese di nuova costituzione e già operanti nelle stesse aree, l’ammissibilità ad usufruire di agevolazioni fiscali e contributive.
In particolare, in Sicilia, sono state individuate 17 Zfu fra le quali Acicatena, Acireale e Giarre nel Catanese; di conseguenza tutte le piccole e medie imprese collocate in questi territori e che realizzano negli stessi almeno il 25% del loro volume di affari complessivo, potranno godere dei seguenti benefici:
1) esenzione dalle imposte sui redditi, fino a 100 mila euro per periodo d’imposta;
2) esenzione IRAP, per un periodo di 5 anni;
3) esenzione IMU per 4 anni per gli immobili utilizzati nell’attività economica all’interno della “Zfu”;
4) esonero dal versamento dei contributi dei dipendenti, qualora questi ultimi risiedano, per almeno il 30%, nella zona franca e siano titolari di contratti di lavoro a tempo indeterminato o annuale.
L’auspicio, in questi casi, è quello di concentrare le proprie energie e il proprio “Know how”, mettendoli al servizio delle nostre comunità locali, al fine di risalire la china da questo abisso in cui siamo sprofondati.
Nando Torrisi