Care Assicurazioni!
Ennesimo record! Quello che l’Italia “Europea” ha saputo confezionare dopo l’ingresso nell’area monetaria europea; ci mancava! Sentivamo proprio il bisogno di primeggiare, anche, nell’entità dei premi assicurativi che paghiamo quotidianamente: dalla copertura della responsabilità civile delle auto alla copertura dei rischi abitativi, per non parlare, poi, dei rischi legati alla salute; mediamente l’Italia, anzi, gli italiani pagano una cifra pari al 80% superiore rispetto a quella pagata dagli “ineccepibili tedeschi” e addirittura doppia rispetto ai portoghesi e ai “cugini francesi”, attestandosi, di gran lunga, al 1° posto in Europa.
Da ciò discende un incremento notevole degli “utili operativi” delle grandi Compagnie che dominano il mercato assicurativo, quali Generali ed Allianz.
Dati ufficiali del 2012 riferiti al “Gruppo Generali”, parlano di un incremento annuale degli introiti legati ai premi assicurativi, pari a 69,6 miliardi di Euro, con aumenti medi percentuali che vanno dal 3,1% del comparto “Vita” al 3,3% del comparto “Danni” e, volendosi soffermare, su quest’ultimo ed in particolare sul settore “Auto”, c’è da rilevare come sia cresciuto notevolmente, nell’ultimo anno, l’indice di “efficienza”: cioè il rapporto tra il totale dei premi incassati e il totale delle spese legate alla gestione dello stesso settore e ciò grazie ad una sostenuta riduzione dei “risarcimenti danni auto”, frutto di una ridotta circolazione automobilistica causata dal forte aumento del prezzo della benzina.
Quanto detto non fa altro che confermare ancora una volta, qualora ce ne fosse bisogno, che l’attuale crisi economica che ci attanaglia, è solo di tipo “reale” e non certo “finanziaria”: investe, cioè, la popolazione medio-bassa nell’approccio “forzatamente” limitato ai “consumi” e non certo quella classe medio-alta legata al settore “finanziario” (che anzi ne è la causa), di cui il ramo assicurativo ne è un forte protagonista.
Nando Torrisi.