ACIREALE IN FESTA PER “SAN MASTIANO”

La festa di S. Sebastiano coinvolge tutta la città di Acireale, dal centro storico alle periferie, i fedeli si riversano per le strade per seguire l’intera processione.
Come consuetudine un bagno di folla ha seguito dalle prime ore dell’alba, l’apertura della Basilica per la solenne svelata.
Alle 7,30 apertura della cappella con il solenne pontificale del vescovo Nino Raspanti, e subito dopo “l’affaccio” tanto atteso dai devoti, che hanno salutato il Santo “u Rizzareddu” con grandissimi applausi, suono a festa delle campane, fuochi d’artificio e al grido – taliatulu ch’è beddu, rizzareddu, rizzareddu devuti cu tuttu u cori, viva San Mastiano –
Commovente l’invito del canonico mons. Vincenzo Castiglione alla preghiera e alla riflessione in questi momenti di forte crisi; come al solito, qualche minuto d’attesa per convincere i presenti, nella piazza antistante la Basilica, a sgombrare lo spazio di manovra e garantire loro la sicurezza e poter dare così la possibilità al capo vara di dare il via ai devoti alla famosissima discesa ovvero a “nisciuta” in corsa, che consiste nella pericolosa e difficoltosa manovra nel girare il baiardo rapidamente su se stesso per rimetterlo in traiettoria ed imboccare la via Ruggero Settimo.
La processione è proseguita per tutto il giorno con le solite tappe: salita di S. Biagio, il saluto dell’effigie della Madonna in piazza Marconi, la sosta sotto il palazzo vescovile, quest’anno spostata alle 18, la fermata in piazza Agostino Pennisi, per il “saluto al treno”, tradizione rimasta da quando il fercolo di S. Sebastiano fu portato alla vecchia stazione per salutare i soldati in partenza per il fronte durante la prima guerra mondiale.
A tarda notte il fercolo del Santo attorniato dai devoti e fedeli al coro – cu tuttu u cori viva San Mastiano – è rientrato con la suggestiva e spettacolare “trasuta” in Basilica.
Marcella Bottino Sbaratta